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26 DICEMBRE/GENNAIO 2019 R etail 4.0: il presente che (non) ci aspetta. Èquesto il titolo, fortementeesaustivo, dell’in- contro tenutosi lo scorso mese di dicembre alla Fondazione TOG di Milano. Un momento di con- fronto e dibattito che ha avuto come focus il mondo del retail e il suo rapporto con i consumatori, ormai non più semplici clienti. Mezza giornata di lavori, che ha visto come protagonisti, attraverso testimonianze, sensazioni e possibili scenari futuri John Ryan, store editor della testata inglese Retail Week, Giuseppe Stigliano, docente IULM, ClaudioDall’Era, general manager Fabriano Bouti- que, Enrico Roselli, CEO Europe La Martina, Alessandro Zanotti, managing director digital customer & channels transformation Accenture e Daniele Tirelli, padrone di casa in qualità di presidente di Retail Institute Italy, or- ganizzatore del convegno. Creare esperienze Diversi e cruciali i temi trattati dai partecipanti, rifles- sioni dalle quali ripartire per un 2019 che si preannun- cia di grande fermento e novità: su tutti gli innovativi physical store, l’evoluzione della customer experience e le nuove tecnologie, ormai non più così nuove, che fanno ormai parte del quotidiano. Un 2018 che consegna, guardando all’estero, significativi cambiamenti volti a intercettare e fidelizzare i consumatori: dal nuovo store Nike aperto a New York con look e contenuti fortemente personalizzanti a Google, che a Londra ha dato vita a un’esperienza nuova dedicata ai millennials, dove im- mortalare tutto con un selfie è d’obbligo. O ancora Casa Amazon, che a Madrid ha aperto un nuovo temporary: i prodotti possono essere guardati e usati ma l’acquisto non avviene in negozio. L’esperienza è quindi al centro di tutto e diventa sempre più centrale (a tutto bene- ficio dell’on-line). E, nel presente e nel futuro, come migliorare e portare sempre una ventata di aria fresca? È necessario dare un’identità sia allo store (che tende a ridimensionarsi, in termini di metri quadri, rispetto al passato) sia all’on-line, differenziandoli ma, al tempo stesso, integrandoli. In più, i negozi non sono ormai deputati alla sola vendita ma diventano luoghi dove provare esperienze; è quindi necessario essere attenti ai consumatori e capire se il cliente o potenziale tale RETAIL Oggi è già domani è pronto a quel tipo di innovazione che gli si sta proponendo. Se la risposta è si il cliente si trasforma in partner, quasi un socio del brand; con un percorso di sviluppo, strategico e commerciale, che deve obbligatoriamente essere sinergico. Anticipare il futuro Tecnologia che avanza, customer journey in continuo cambiamento: è l’apocalisse del retail? Nulla del genere, a detta dei relatori dell’incontro: di certo ci sono al- cune practice da tenere in considerazione quando si fa retail, che forse fino ad ora non ha saputo stare al passo compiuta- mente con trasformazione e crescita del consumatore. Non si può, e non si deve, stare fermi. L’unica costante è il cambia- mento stesso, inteso come evoluzione in continua sinergia tramarchioeacquirente; è quindi necessario costruire delle prati- che per il retail che siano fatte su misura e guardare con attenzione al domani, se possibile anticipandolo. S UN INTERESSANTE MOMENTO DI CONFRONTO PONE SOTTO I RIFLETTORI IL MONDO DEL RETAIL E I SUOI RAPPORTI CON I NUOVI CONSUMATORI. UN FOCUS SUI FUTURI SCENARI, TRA NUOVE TECNOLOGIE, ESPERIENZE DI CONSUMO E INNOVAZIONE di Andrea Matteucci È NECESSARIO DARE UN’IDENTITÀ SIA ALLO STORE SIA ALL’ON-LINE, DIFFERENZIANDOLI MA, AL TEMPO STESSO, INTEGRANDOLI
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