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31,6

mld

VALORE AGGIUNTO

AGROALIMENTARE

ITALIANO

1,1

mld

SALDO COMMERCIALE

CAFFÈ

1,8

mld

SALDO COMMERCIALE

PASTE ALIMENTARI

5,3

mld

SALDO COMMERCIALE

VINI E SPUMANTI

10

AGOSTO/SETTEMBRE 2017

C

ultura, arte, cinema, moda ed enogastrono-

mia: con questi 4 biglietti da visita l’Italia

si propone al mondo. Con effetti piuttosto

soddisfacenti, secondo quando emerge da

I.T.A.L.I.A.

nelmondo

, il rapporto biennale, realizzato da Fondazio-

ne Edison, Fondazione Symbola e Unioncamere

.

Dalle

rilevazioni di Ipsos* emerge infatti che il nostro Paese

è terzo, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna, per livello

di notorietà da parte degli intervistati.

Ciò che viene diffusamente apprezzato dell’Italia sono

l’elevata qualità della vita, parametro per cui il nostro

Paese detiene il primo posto, seguito da Canada e Au-

stralia, ma anche la tolleranza e il rispetto dei diritti

civili. La buona tavola è certamente un tratto distintivo

del nostro

saper fare

, benchè il valore aggiunto delle

nostre IGP non abbia ancora fatto realmente breccia

nell’immaginario degli stranieri: è ancora un plus rico-

nosciuto realmente solo a livello nazionale.

Nonostante questi motivi di vanto, non si può arrivare

ad affermare che il quadro del nostro paese sia real-

mente idilliaco: le magagne ci sono, come, per esempio

la carenza di innovazione. Agli italiani, molto spesso,

si riconosce infatti la creatività, ma non la capacità di

metterla a frutto sistematicamente.

E la cronica fuga di cervelli non smentisce certo chi la

pensa in questo modo….

E poi anche in termini di investimenti, le opinioni non

sono troppo positive. Nell’indagine, infatti, il nostro

Paese si colloca nella parte bassa della classifica relativa

alla capacità di attrarre capitali da investire, in testa

alla quale si collocano invece Australia e Giappone.

I deterrenti principali sono il sistema normativo, per

la sua supposta complessità, l’elevata pressione fiscale

e la mancanza di incentivi significativi. Inoltre, molto

spesso le dimensioni contenute e la limitata capacità

tecnico-commerciale delle nostre PMI (prerogativamolto

italiana) non danno sufficiente affidabilità.

UN RAPIDO TRATTEGGIO DI ALCUNE PECULIARITÀ SALIENTI

DEL NOSTRO PAESE

di Rebecca Nasti

Italia alla moviola

Il sistema agro-alimentare

In quest’ambito, dice il rapporto, l’Italia

va forte davvero, risultando infatti il pri-

mo Paese in Europa per valore aggiunto

nel settore dell’agricoltura, silvicoltura

e pesca, con una quota che, nel 2016,

rappresenta il 16%del valore complessivo

dell’UnioneEuropea: suun totaledi 194,8

miliardi di eurodell’UE, il valoreaggiunto

italiano ammonta a 31,6miliardi, in Fran-

cia è di 29,4 mld, di 26 in Spagna e di 17,9

in Germania. Particolarmente dinamico

l’export, che nel 2016, si attesta sui 38,4

mld (grazie essenzialmente alle industrie

manifatturiere della filiera agroalimen-

tare, ossia cibi e bevande) e rappresenta

quasi un decimo (9%) di tutte le espor-

tazioni italiane (417 miliardi). I settori

in cui il nostro paese ottiene i migliori

piazzamenti in termini di saldo commer-

ciale sono: le paste alimentari (classiche)

con 1,8 miliardi di dollari, i pomodori

(preparati o conservati) con un saldo di

circa 1 miliardo, le mele (0,9 miliardi),

i vini( 4,4 miliardi che con gli spumanti

raggiungono i 5,3 miliardi di dollari) e

il caffè con un saldo di 1,1 miliardi.

S

SCENARI

*La ricerca è stata realizzata da Ipsos su un campione di 10.100 persone,

500 in ciascuno dei seguenti Paesi: Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna,

Polonia, Usa, Canada, Australia, Giappone, Emirati Arabi, Cina, Russia, Turchia,

India, Brasile, di cui 300 rappresentativi della popolazione maggiorenne, e 200

rappresentativi dei ceti elevati, ossia la parte di popolazione più benestante.

In Sud Africa, Nigeria, Marocco sono state realizzate 600 interviste (200 a Paese),

solo presso i ceti elevati. In ultimo, in Italia, sono state realizzate 2.000

interviste ad un campione di popolazione maggiorenne.