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PER SOPRAVVIVERE ALLE NUOVE MODALITÀ

DI CONSUMO ON LINE, LA SOLUZIONE È QUELLA

DI PUNTARE SUI SERVIZI

pis sono legati alla gestione del personale. Al 23% degli

intervistati è capitato di aspettare molto tempo perché

l’addetto in negozio trovasse l’ordine nel sistema, e il 16%

ha dichiarato che nel punto vendita non c’era personale

dedicato a questa mansione. Risultati che evidenziano la

necessità di addestrare il personale alla gestione dei nuovi

canali di fulfillment per essere competitivi nello scenario

retail odierno.

I resi dell’online? Un’opportunità

L’altra faccia del Bopis è il

Boris

, ovvero il Buy online and

return in store (acquista online e restituisci in negozio).

Ebbene, sembra strano ma anche i resi possono portare

i loro frutti al negozio. I consumatori utilizzano questa

formula il 20% in più rispetto all’anno precedente, e lo

fanno principalmente per non affrontare il problema del-

la spedizione del reso (oltre il 30%) e perché convinti di

ottenere il rimborso o il cambio più velocemente (il 17%).

Quale che sia il motivo, si tratta sempre di potenziali clienti

che varcano la soglia di un negozio tradizionale.

Saldi, ormai l’online ha le sue date fisse

Infine i tempi del commercio online. La maggior parte

degli intervistati (il 57%) confessa di preferire i saldi nel

corso dell’anno, sia nei negozi che online, piuttosto che

a Natale. Per i regali il 25% degli intervistati preferisce

acquistare online durante il cosiddetto “cyber monday”, il

12% sceglie le offerte che trova nei negozi il “black friday”

e il 6% l’Amazon Prime Day. Inoltre, durante le svendite

la maggioranza degli intervistati (53%) occasionalmente

acquista più di quanto aveva preventivato.

Il commercio elettronico assedia il retail

I

l settore retail sta cambiando, i negozi online stan-

no guadagnando spazio su quelli tradizionali e

questi ultimi possono reagire soltanto alzando

il livello del servizio. Lo rivela la terza consumer

survey condotta da

Jda Software Group, Inc.

su oltre mille consumatori negli Usa, che delinea

un quadro interessante anche per noi: il mondo dei

clienti al momento è diviso in due metà quasi perfette:

il 54% degli intervistati preferisce effettuare acquisti

nei negozi fisici, il 46% privilegia altri canali

quali online, mobile e social media. Questi

ultimi rappresentano l’ultima frontiera del

cybershopping: poco più di un quarto degli

intervistati (26,3%) ha utilizzato i social media

per un acquisto onli-ne, per lo più giovani tra i 18 e i 29 anni

(35%) e su Facebook (81%). Ma circa tre tecno-acquirenti

su quattro non avrebbero problemi a tornare nei negozi

tradizionali qualora essi offrissero loro un’esperienza di

acquisto facile e veloce.

Click and collect in aumento

La chiave potrebbe essere la formula

Bopis

(buy online

and pick-up in store) che prevede l’acquisto online e il

ritiro in negozio. Metà degli intervistati ha utilizzato questa

modalità negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 44%

rispetto alla survey del 2015. Gli intervistati che hanno

utilizzato questi servizi dichiarano che evitare la consegna

a domicilio (39,6%) e ricevere il prodotto più velocemente

(33,1%) rappresentano le ragioni principali per la scelta

di questa opzione, risultati simili a quelli del 2016 e del

2015. E il 58% degli intervistati ha affermato di non aver

avuto alcun problema lo scorso anno. Da

parte dei consumatori c’èperòuna do-

manda di maggiori incentivi: l’80%

degli intervistati prenderebbe

in considerazione il servizio

se i rivenditori proponesse-

ro sconti o promozioni. Del

resto, incoraggiare il Bopis

conviene anche ai negozianti:

il 40% degli intervistati che

utilizza questa opzione con-

fessa di avere a volte effettuato

ulteriori acquisti in negozio.

I problemi principali del servizioBo-

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AGOSTO/SETTEMBRE 2017