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AGOSTO/SETTEMBRE 2017
RASSEGNA INTERNAZIONALE
LA FLESSIONE DELLE
VENDITE PORTA LA
CATENA DI CINCINNATI
A RITOCCARE AL
RIBASSO L’OUTLOOK SUI
RENDIMENTI. E LE AZIONI
CROLLANO. APRENDO
LA STRADA A NUOVE
POSSIBILI ALLEANZE
D
a un lato ci sono i discount, che avan-
zano con strategie di espansione ag-
gressive. Dall’altro, i colossi digitali
– Amazon in primis –, decisi a conquistare un
mercato strategico. In mezzo, le catene brick &
mortar, strette in una competizione sempre più
feroce. Che questa sia la pur sintetica fotografia di
quanto sta avvenendo Oltreoceano è confermato
dalle ultime notizie pubblicate da The Wall Street
Journal su Kroger.
La più importante catena grocery tradizionale sta-
tunitense dopo Walmart sta fronteggiando una fase
critica: dopo aver reso noto un calo delle vendite
registrato pressi i negozi di più lunga data per il
secondo trimestre consecutivo ed avere conseguen-
temente riparametrato al ribasso l’outlook sui ren-
dimenti, l’insegna ha visto le proprie azioni subire
a metà giugno uno scivolone del 19%, costato ben
5 miliardi di dollari in termini di market value.
Un tonfo che va peraltro ad aggiungersi alla perdita
del 12% già lasciata sul terreno dall’inizio del 2017,
complice la flessione delle vendite che aveva pena-
lizzato il primo trimestre, interrompendo una serie
di trimestri in continua progressione lunga 13 anni.
Un bel problema, insomma, per i vertici della
Kroger: l’unione
fa la forza?
di Chiara Bandini
company di Cincinnati, chiamati ad immaginare
soluzioni a una crisi che poco ha di contingente e
molto rimanda invece a un cambiamento strutturale
del sistema distributivo. “Per sopravvivere – ha
annunciato
Rodney McMullen
, chief executive
dell’insegna –, alcune catene dovranno pensare
a fusioni. Ci aspettiamo che la nostra industry
vivrà una fase di consolidamento”. Detto, fatto: il
Cincinnati Business Courrier ha lasciato intendere
che Kroger stia pensando ad unire la forze con un
altro grande player americano del settore. I rumor
parlano di AholdDelhaize. E se così fosse, l’alleanza
fra i due porterebbe alla creazione di un colosso da
180 miliardi di dollari, capace di mettere a segno
significative sinergie in termini di costi.
Intanto, la strategia di McMullen è chiara: “Continue-
remo a tagliare i prezzi così da trattenere i clienti.
Allo stesso tempo ci impegneremo a potenziare
il servizio al consumatore ricorrendo anche ad
aumenti salariali, così da imprimere una pressione
all’andamento dei conti”.
Le stime elaborate dalla stessa insegna prevedono
per le same-store sales (
ovvero le vendite totali
realizzate nei pdv, ndr
) un incremento massimo
dell’1% per quest’anno.
S