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AGOSTO/SETTEMBRE 2016

Costco semplifica la vita

e la gestione della casa

G

ary Swindells sembra aver vinto la prima

battaglia di una guerra che si preannuncia

lunga e logorante: Costco France, di cui

è presidente, aprirà il primo punto di vendita, tra 38

settimane, a Villebon-Sur-Yvette, una cittadina 30 Km

a sud-ovest dal centro di Parigi.

Questo nuovissimo warehouse club sarà raggiungibile

con l’autostrada E5, che si raccorda a poca distanza

con l’anello esteriore della metropoli, passando per

l’aeroporto di Orly: una posizione strategica per attrarre

clienti dalla grande metropoli.

È stata dura, però.

In un’Europa che predica la libertà

di mercato, ma cerca di frenarla con una selva di

artifizi burocratici, dare uno spazio (seppur mi-

nimo) al colosso Americano di Seattle è apparso

oltremodo rischioso.

La Francia, affetta da sempre da un complesso di infe-

riorità verso gli USA, non poteva però negare la liceità

sul piano commerciare di un formato di vendita man-

cante al suo panorama; un formato comunque troppo

difficile da avviare e da gestire da imprese nazionali

per le molte ragioni che verranno spiegate più avanti.

ALLA BASE UN

PRINCIPIO SEMPLICE

E GENIALE: FARSI

ANTICIPARE DAGLI

STESSI CLIENTI PARTE

DEL CASH-FLOW

NECESSARIO

CONCEPT

di Daniele Tirelli e Loris Tirelli (Amagi)

Presidente Popai Italia, docente di Stili e Tendenze di consumo

all’Università Iulm di Milano, è autore di

Retail Experience in Usa.

DANIELE TIRELLI

Insomma, nonostante i lacci e i lacciuoli

e i cavilli politico-amministrativi messi

in atto per ritardarne l’avvio l’avventura

francese di Costco è avviata.

Intendiamoci, in Italia a Costco sarebbe

andata peggio. Nonostante le ipocrite

lamentazioni per il numero crescente

di famiglie sotto la soglia di povertà,

l’idea di dare spazio a un fuoriclasse

del risparmio, ovvero all’archetipo del

“price-impact store”, non sfiora neppure

i più convinti, sedicenti alfieri del libero

mercato.