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OTTOBRE/NOVEMBRE 2017
N
egli anni ’20dell’immediatoprimodopoguer-
ra, tre famiglie di imprenditori della Pennsyl-
vania di nome
Goldsteins, Porters,
e
Chaits
si unirono nell’impresa di lanciare una catena di store
chiamataEagle. L’azienda, nel 1928, sarebbestataacquisita
(segno premonitore di un destino che tuttora prosegue)
da Kroger. Seppur impegnatesi a non operare nel mede-
simo business per 3 anni, queste famiglie di retailer non
persero tuttavia interesse per la professione. Quindi, una
volta tornati liberi di intraprendere trovarono un accordo
con altre due famiglie di immigrati dall’Europa dell’Est di
nome
Moravitz
e
Weizenbaum
che, a loro volta, avevano
sviluppato la loro catena OK Grocery.
Nel 1936, a Pittsburgh nacque perciò un primo grande
(per l’epoca) supermercato che affiggeva l’insegnaGiant
Eagle.
Ebbe così inizio la saga di un’impresa che si
sarebbe sviluppata in perenne concorrenza con il
gigante di Cincinnati, Kroger
.
Il format dell’Indiana
Il terreno di scontro, naturalmente, fu dapprima la Penn-
sylvania e poi, dai primi anni ’80, il West Virginia indi
il popoloso e difficilissimo Ohio e, più recentemente,
l’Indiana. Parleremo proprio di questo stato, prendendo a
riferimento il nuovo formatodella catena chiamatoMarket
UN MODELLO ISPIRAZIONALE DA STUDIARE
ATTENTAMENTE, CHE PUNTA SU
ASSORTIMENTI, SERVIZI, FORMULE
COMUNICATIVE E SOCIAL RESPONSBILITY
di Daniele e Marco Tirelli
MARKET DISTRICT
Dedicato alla
classe media