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DICEMBRE/GENNAIO 2018
RETAIL VISIONS
IL MONDO DEL RETAIL STA CAMBIANDO RADICALMENTE; NUOVI MODELLI DI BUSINESS
E CONCEPT INNOVATIVI MODIFICANO LE RELAZIONI CON IL PUNTO VENDITA E I CONSUMATORI,
SEMPRE PIÙ PROTAGONISTI, HANNO DECRETATO LA FINE DELLE FORME DI VENDITA TRADIZIONALI
E DELLA CUSTOMER JOURNEY LINEARE
di Andrea Matteucci
Ibridazione come identità
Claudio Baitelli
, general manager food
& beverage di
Librerie Feltrinelli
ha rac-
contato la
Value proposition, architettura
e identità visiva del nuovo format
RED
:
“abbiamo scommesso sul passaggio da una
libreria tradizionale – racconta Baitelli – a
un formato ibrido: un luogo che può acco-
gliere qualcosa di completamente diverso,
nel nome di read, eat e dream”.
La parola
chiave quindi è ibridazione
, “cioè creare
soluzioni, e store, che semplifichino la vita,
mettendo insieme idee e servizi diversi fino a
questo momento difficili da unire” prosegue
Baitelli, precisando: “occorre però assicurare
un fil rouge tra i vari ambiti e soprattutto
mantenere un’attenta regia, con un coerente
story telling. Il concetto di esperienzialità è
abusato, ancora acerbo e incompleto: la cosa
più difficile è proprio far sì che la gente torni
e si affezioni al posto”. In sintesi, secondo
Feltrinelli, il cliente non deve subire l’ibrida-
zione dello store, ma deve poter scegliere, e
RED deve favorirne la socialità, preservan-
do comunque il tradizionale rapporto tra
il libraio e il cliente, attraverso il dialogo,
la competenza professionale, e l’eventuale
consiglio all’acquisto ragionato.
Costruire le differenze
C
ome cambia il retail? A questa domanda
emblematica, in un momento di “rottura”
rispetto ai paradigmi passati, ha dato risposta
con importanti testimonianze
Retail Institute Italy
,
organizzando la decima edizione del convegno
Retail
Visions – The Design Conference
che ha riunito alla
Triennale di Milano oltre 130 addetti ai lavori. Questo
lo snodo tematico del meeting: approfondire in che
modonuovi concept e idee innovative di business, spesso
digitali, stiano modificando il modo in cui le persone
si relazionano con il negozio. Le evidenze infatti rac-
contano come i consumatori fuggono sempre più dai
modelli di vendita tradizionali e della customer journey
“rettilinea”, fermo restando, però, che la boutique fisica
resta sempre l’anima del brand, massima espressione
della customer experience, tutt’ora in grado di offrire
una completa fidelizzazione.
Nuovi modelli, nuovi utilizzi
Con l’intervento
Idee in movimento: il futuro che verrà
Marco Turinetto
, professore del Politecnico di Milano
ha posto l’accento su leisure economy, silver economy,
cultural economy, sport economy e food economy: da
questi ambiti il retail deve trarre spunti, osare, influenzare
e farsi influenzare, in uno scambio reciproco di ruoli.
“Un esempio illuminante – ha spiegato Turinetto – è
quello di un museo-esposizione di automobili realizzato
in una baita in montagna. Un paradosso? No, perché non
solo può diventare uno strumento di vendita diretto e
indiretto, ma addirittura può far sì che l’andare a sciare
diventi un pretesto per vedere le auto”. Indispensabile è
investigare, velocementeedefficacemente, nuovimodelli,
sperimentare nuovi utilizzi, coltivare ed enfatizzare la
propria distinzione: “è l’innovazione a imporsi, a patto
– ha aggiunto Turinetto – di costruire le differenze: vero
e proprio punto nodale di quest’era sollecitata da infi-
nite possibilità e alternative sempre più etiche. Bisogna
anche tenere ben presente che la prepotente evoluzione
tecno-informatica permette di usare l’elemento tempo,
l’unica vera fonte non rinnovabile, come leva delle novi-
tà. Usiamolo bene come strumento efficace per i nostri
clienti dentro e fuori dagli store”.
IL RETAIL
DEVE TRARRE
SPUNTI,
OSARE,
INFLUENZARE
E FARSI
INFLUENZARE,
IN UNO
SCAMBIO
RECIPROCO
DI RUOLI
MARCO TURINETTO