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DICEMBRE/GENNAIO 2018
Vendere un’emozione
Un’esperienza interessante e decisamente originale è
quella di
LG Electronics
: il marketing director
Pao-
lo Locatelli
ha parlato di
Estetica e innovazione per
l’esperienza emozionale nel punto vendita
. “Abbiamo
creato LG Signature, un brand di fascia elevata, non
solo per colpire un target selezionato e altissimo, ma
anche per generare un percepito di marca più alto
anche per i nostri prodotti cosiddetti normali. Con LG
Signature – prosegue Locatelli – abbiamo deciso di
puntare su una distribuzione selettiva e impostato con
i nostri partner retailer una strategia di vendita basata
sull’emozione. Chi infatti spende 5mila euro per una
lavatrice, 10mila per un frigorifero e dai 7mila euro
in su per una tv chiede uno spazio ad hoc diverso da
quelli degli articoli di fascia meno elevata”. “In realtà il
top di brand visibility e di brand value – ammette però
Locatelli – lo abbiamo raggiunto inaugurando a Milano,
in via Durini, il primo (e unico) flagship LG Signature
in Italia ed Europa, supportato da numerosi eventi”.
L’identità locale nel punto vendita
Infine
Mattia Longhin
, lab visual e designer di
Pinko
,
brand italianodimoda femminileposizionatonel segmen-
to entry to luxury, si è concentrato sulla
store experience:
un modello operativo nel fashion retail
. “I nostri negozi
si trovano nelle principali vie del lusso internazionali e
la retail experience Pinko parte dalla creazione di un
ambiente dove la cliente deve sentirsi come a casa” ha
spiegato Longhin, aggiungendo che i monomarca del
marchio sono attualmente 250 e che entro il 2018 se ne
aggiungeranno altri 15. “Gli spazi Pinko, pur avendo lo
stesso stile e la medesima riconoscibilità estetica hanno
un’identitàgrafica individualee locale, per personalizzare
l’esperienza e mantenere una connessione con il territo-
rio e le sue tradizioni. La vetrina è parte integrante del
flagship e riprende gli elementi chiave della collezione
e dei prodotti di punta. Altro elemento distintivo – ha
concluso Longhin – sono le opere d’arte, che non man-
cano mai nei negozi Pinko”.
S
Brand house,
la scommessa vincente
Innovazione e ossessione per una per-
formance estrema: questa è la mission
del colosso americano di abbigliamento
sportivo
UnderArmour
, che scommette
sul
concetto retail di brand house
. Lo
ha raccontato il brand manager
Miche-
le Rossi
, premettendo: “sono 4 i no-
stri pilastri: realizzare un prodotto top,
raccontare una storia d’impatto, offrire
un servizio di alto livello e creare un
grande team”. Il canale fisico (lo store)
e quello digitale (sito web e ben 4 app)
devono essere perfettamente integrati
per alimentare un continuo engagement
dei consumatori. “In più, nei negozi Un-
der Armour il brand è sempre in primo
piano e graficamente ben evidente, i
manichini sono muscolosi e dinamici
per dare un messaggio coerente e il
concetto espositivo va dal basso verso
l’alto: lo sguardo di chi guarda infatti –
ha proseguito Rossi – sale e il prodotto
presentato in posizione elevata è quello
più esclusivo. In più, visto che ora l’at-
tenzione massima del consumatore si è
ridotta a soli 8 secondi, è indispensabile
essere retailer bravi e capaci di colpire
e convincere in un attimo”.
RETAIL VISIONS
È L’INNOVAZIONE
A IMPORSI, A PATTO DI
COSTRUIRE LE DIFFERENZE
MARCO TURINETTO