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DICEMBRE/GENNAIO 2018
MDD/INSEGNE
Il business
del premium
LA PRIVATE LABEL SI SPECIALIZZA E INVESTE NELLA FASCIA ALTA DEL MERCATO CON UN’OFFERTA PROFONDA
E DI QUALITÀ, IN GRADO DI COMPETERE CON LE MARCHE INDUSTRIALI E DI SBARCARE OLTRECONFINE
di Giulia Colombo
I
tempi in cui la private label offriva prodotti basici
e
me too
sono lontani. È noto che le Mdd sono
oggi brand a tutti gli effetti, con portafogli ampi e
marchi diversificati, in grado di rubare quote alle marche
industriali, oltre che riconosciuti dai consumatori per i
loro valori di garanzia, sicurezza e qualità. La specializza-
zione e la diversificazione dell’offerta sono state le chiavi
dello sviluppo, e soprattutto la scelta di approcciare la
fascia premium con la proposta di referenze selezionate,
regionali e d’eccellenza.
Fra i pionieri del settore, con 70 anni di esperienza nella
private label,
Coop Italia
sta investendo proprio nella
fasciaaltadelmercatocon il brand
fiorfiore
, cheèpresente
in modo trasversale nei settori del grocery alimentare e
nei freschi e che, negli ultimi due anni, si è sviluppato
anche nei freschissimi, ossia carni e ortofrutta. E l’in-
tenzione è di allargare ulteriormente le gamme esistenti.
«Prosciutto, Parmigiano Reggiano, Mozzarella di Bufala,
Oli extravergini, tutti i prodotti di altaqualità tipici italiani
–
illustra Laura Stefanini, BrandManager Prodotto a
Marchio Coop di Coop Italia
– sono tra le categorie che
realizzano le vendite migliori di fior fiore. Ma fra i nostri
top seller non ci sono solo prodotti italiani, ma anche il
salmone selvaggio dell’Alaska, i filetti di tonno, il caffè
in capsule, le birre doppio malto, per citarne alcuni. In
questi mesi stanno uscendo parecchie novità a marchio
fior fiore, come una nuova linea di vini tipici. Si tratta
di prodotti di fascia alta, pensati per un consumatore
esigente, etichetteuniche realizzate insiemea cantinedi
IL FORNITORE GIUSTO FA LA DIFFERENZA
S
cegliere copacker affidabili è fondamentale per un prodotto che
porterà il nome del brand insegna. Per questo, la scelta dei fornitori
di
Terre d’Italia
avviene attraverso una selezione che punta alla
qualità dei loro prodotti e a metodologie di produzione all’avanguardia
e si completa con panel test dei consumatori e di esperti.
Anche per
Coop
la scelta del fornitore è un processo lungo che parte da
numerose verifiche documentali sulle caratteristiche degli stabilimenti,
dei processi produttivi, delle certificazioni richieste dall’insegna e
prosegue con rigorose verifiche “in campo” da parte degli ispettori
Qualità di Coop Italia. «Dallo stabilimento si passa poi al prodotto, di
cui vogliamo sapere praticamente tutto – spiega Laura Stefanini –: quali
sono e da dove provengono le singole materie prime, sino alla ricetta,
che è naturalmente concordata, per arrivare al piano dei controlli che
ci deve dare tutta la necessaria sicurezza e garanzia. Poi, ovviamente,
oltre alle verifiche di qualità sullo stabilimento e sul prodotto, si porta
avanti anche un’istruttoria commerciale. E, alla fine del percorso, dei
fornitori individuati ne rimane solo uno o al massimo due».
Per Sapori & Dintorni, ma anche per tutto il prodotto di marca
commerciale,
Conad
attinge a un parco fornitori composto da aziende
accreditate attraverso una lunga e accurata fase di auditing, con
capitolati dettagliati e restrittivi, che entrano a far parte stabilmente di
un “club di aziende eccellenti” con cui Conad intrattiene rapporti di
collaborazione e fiducia, prevalentemente duraturi. «In questo modo
Conad vuole garantire alle industrie fornitrici di piccole, medie e grandi
dimensioni una reale valorizzazione – commenta Alessandra Corsi –,
che spesso ha fatto la differenza, consentendo a tanti imprenditori di
guardare al futuro».