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DICEMBRE/GENNAIO 2018

VIAGGIATOR GOLOSO

Ieri, oggi e domani

UN MARCHIO CRESCIUTO IN

SORDINA, MA CHE OGGI VANTA

NUMERI DI TUTTO RISPETTO,

E PUNTA PER IL 2018

A UN FATTURATO DI 130 MILIONI

di Carmela Ignaccolo

I

n ordine di tempo, quello del Riso Anno Mille è

stato il lanciopiù recente. Ed è servito a fare il punto

(e forse a misurare ancora più concretamente) sui

traguardi raggiunti in questi ultimi anni da Viaggiator

Goloso. Un marchio, ci racconta

Roberto Comolli di

Unes

, “nato nel 1999 e la cui incidenza nel 2010 si atte-

stava ancora all’1%, per un valore di 8 milioni di euro

di fatturato”. Poi la macchina ha cominciato ad acquisire

velocità e così “negli ultimi anni – prosegue Comolli –

abbiamo selezionato e creato numerosi prodotti e nuove

ricette al punto che prevediamo per il 2018 una incidenza

del 15% con un valore di 130 milioni di euro di fatturato”.

Oggi sono 657 le referenze in vendita: quali i settori

maggiormente “coperti”?

Direi quellodel frescoconfezionato, doveemerge lanostra

competenza nella ricettazione ed in mercati mediamente

indifferenziati e con una presenza di brand industriali

più frammentati.

219 i lanci in lavorazione: quali i segmenti merceo-

logici che andranno a implementare?

Un po’ tutti in verità, tra le novità avremo il lancio nei

nuovi comparti del FREE FROM ed una nuova linea top

nel non food che ovviamente avrà un naming ad hoc:

GREEN OASIS.

Ce ne può parlare?

Possiamo dire che la nuova linea sarà “l’omologa” de il

ViaggiatorGoloso,manel compartonon food. L’attenzione

e la cura per le ricette e le formulazioni che caratterizza

il Viaggiator Goloso vengono infatti trasposte in questa

nuova linea non food. I prodotti saranno speciali, con

molti aspetti da raccontare.

Oasi Controllate: il Riso Anno Mille ne è un rappre-

sentante, quali le evoluzioni future?

Abbiamo in cantiere numerosi prodotti quali farine,

miele, ortaggi surgelati e pomodori. Nel 2018 avremo

molto di cui parlare.

Recentemente citava il “decalogo dei fornitori”: po-

trebbe descriverci quali siano i requisiti imprescin-

dibili per un “aspirante” fornitore VG, visto che la

comunicazione passa essenzialmente dalla qualità

del prodotto stesso?

Il prerequisito fondamentale è sicuramente il desiderio

e l’orgoglio di far parte della comunità de il Viaggiator

Goloso. Dal punto di vista tecnico, invece, sono aspetti

fondamentali la flessibilità industrialee l’usodella chimica

soloqualora strettamente necessario, poiché il Viaggiator

Goloso “progetta” i propri prodotti dal principio e non

si limita a “etichettarli”.

Come avvengono la ricerca e la sele-

zione del prodotto “giusto”?

Il nostro segreto è non avere fretta. Per

ottenere il prodotto “giusto”, cerchiamo,

confrontiamoe assaggiamo tutto,mapro-

prio tutto, con estrema attenzione e cura.

In questa selezione, VG guarda agli

assortimenti delle linee premium

delle altre catene (per competere sul

medesimo terreno o per muoversi in

direzione opposta) o si muove in mo-

do del tutto autonomo e avulso dalle

proposte concorrenti?

Seguiamo entrambe le vie: sicuramente il

Viaggiator Goloso non può prescindere

dal guardare alle linee premium delle

altre catene per capire in quale direzione

queste ultime vadano. Tuttavia ci sono

vari progetti per i quali il brand si muo-

ve in maniera del tutto autonoma senza

guardare alle strategie dei concorrenti.

Dal logo ai vari packaging distintivi:

a chi sono affidati lo studio, la cre-

azione e la declinazione del look di

Viaggiator Goloso?

Il systemde il Viaggiator Goloso è storico

e curato da una agenzia con cui Unes

collabora da moltissimi anni (XFORMA).

Poi il team interno, lavorando in sinergia

con l’agenzia e un professore di design,

nostro consulente, elabora le diverse de-

clinazioni del look il Viaggiator Goloso.

Qual è la strategia per conciliare la

garanzia di un prezzo equo (in linea

con l’every day low price) con la va-

lorizzazione del prodotto che dia al

consumatore il “senso” del prodotto

e una congrua marginalità?

Progettare i prodotti significapoternede-

terminare la base industriale, agire sugli

ingredienti e, se necessario, modificarli,

aggiungendone o togliendone, al fine di

proporre un prodotto “buono” o addi-

rittura “molto buono” da poter vendere

al giusto prezzo. È il frutto di attenzioni

ed analisi continue.

S

Roberto Comolli,

Unes