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APRILE/MAGGIO 2016

alla ferramenta, dall’idraulica all’illuminazione, passan-

do per decorazione, oggetti di design e arredamento,

il tutto a prezzi competitivi.

Il sito – che ha debuttato anche in Spagna e Regno

Unito, e si appresta ad esordire in Germania – punta

a riempire un vuoto di mercato nel settore. «Sul web

il bricolage cresce solo dell’1,8% annuo – affermano

i co-fondatori

Philippe de Chanville

e

Christian

Raisson

–, mentre avrebbe le potenzialità di espan-

dersi molto di più sfruttando i nuovi trend “green” che

strizzano l’occhio al riciclo e riuso». Un obiettivo che

ManoMano conta di raggiungere facendo leva su un

approccio capace di abbattere le barriere psicologiche

di chi si avvicina per la prima volta al bricolage e ai

lavori manuali. La piattaforma ha infatti creato una

vera e propria community, sostenuta dalla consulenza

gratuita dei collaboratori del sito e dalla presenza di

esperti a disposizione degli acquirenti per dubbi e do-

mande. Un servizio, quest’ultimo, già presente sul sito

francese (con 12.000 conversazioni mensili) che presto

sarà attivato anche in Italia. «ManoMano – raccontano

ancora i co-fondatori – propone insomma un vero e

proprio bricolage collaborativo, sfruttando al meglio le

dinamiche online grazie al blog – su cui vengono veico-

lati progetti, tutorial ed esempi di fai da te passo passo

– e alle recensioni di chi ha già acquistato i prodotti in

catalogo». La battaglia, insomma, è solo all’inizio.

S

COME FUNZIONA MANOMANO?

Tra i punti di forza della piattaforma

ecommerce fondata da Philippe de Chanville

e Christian Raisson si può annoverare

la facilità di funzionamento:

quando un cliente effettua un acquisto,

ManoMano invia l’ordine al commerciante

che lo consegna direttamente al cliente.

La piattaforma conserva quindi il pagamento

su un conto di deposito vincolato fino a

quando il cliente ha ricevuto la merce

e risulta soddisfatto dell’ordine.

LE AREE GEOGRAFICHE

A fare registrare la maggiore propensione per il bricolage è il Sud, con l’86% di

appassionati di fai da te, seguito dal Centro (72%) e dal Nord (51,5%).

A spiccare su tutte le altre regioni è la Calabria (con il 100% degli intervistati

che dichiara di occuparsi delle riparazioni domestiche e di fai da te), mentre

fanalino di coda è il Piemonte (solo il 42,8% si dedica al bricolage).

I SETTORI

Gli ambiti più gettonati per le riparazioni casalinghe e i progetti di bricolage

sono quelli più tradizionali, che spaziano dal montare i mobili (86,3%)

al giardinaggio (60,8%) e alla decorazione (56,9%). Quasi la metà degli

intervistati però si occupa anche di riparazioni di idraulica ed elettricità.

I MATERIALI

Tra chi ama creare oggetti e progetti con le proprie mani, le tecniche preferite

sono la lavorazione del legno (56,3%), le ristrutturazioni (33,3%) e il decoupage

(31,3%), mentre meno esplorate risultano ceramica (6,3%) e modellistica

(12,5%). Di conseguenza, il materiale più utilizzato è il legno (70,8%), seguito

da pitture ed elementi decorativi (56,3%).

È tuttavia diffuso anche il recupero di materiali di scarto (47,9%), che evidenzia

una propensione al riuso vicino alle nuove istanze green ed ecologiste.

Fonte:

ManoMano.it

FAI DA TE: DOVE E COME È PRATICATO

MAKERLAND,

IL FAI DA TE

IN FORMATO 3D

Si chiama Makerland e potrebbe rappresentare un’anticipazione dei futuri

negozi di bricolage. Si tratta del primo punto vendita dove acquistare

prodotti, design e idee creati dai maker. Ma non solo. Mekerland permette

infatti ai propri clienti di personalizzare qualsiasi oggetto, acquisendo gli

strumenti e le conoscenze per diventare essi stessi maker. «Il format, che

ha debuttato la scorsa estate con l’apertura di un negozio all’interno della

Galleria Commerciale Auchan di Monza – chiarisce Stefania Zanovello, store

manager Makerland –, vuole dimostrare come tecnologie quali la stampa 3D

non siano affatto inavvicinabili, ma possano essere utilizzate da chiunque

abbia un’idea, un progetto, un’esigenza e desideri tramutarla in realtà».

I primi riscontri del progetto sono incoraggianti, tanto da fare ipotizzare che

il modello possa essere replicato in futuro. «A oggi – sostiene Zanovello – il

bilancio è estremamente positivo in termini di attrattività e interesse.

E anche i numeri, seppur ancora piccoli, stanno continuando a crescere.

La sfida sarà quindi dimostrare, entro il 2016, un potenziale che consenta

al format di essere economicamente sostenibile. L’ambizione è infatti aprire

un Makerland store in ogni Galleria Commerciale Auchan, anche se al

momento è prematuro fare progetti in questa direzione».