

L’Italia s’è desta
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APRILE/MAGGIO 2016
MERCATI
N
ell’ultimo triennioMilanoha
visto crescere costantemen-
te i volumi di investimento,
che nel 2015 hanno toccato livelli quasi
7 volte superiori a quelli del 2012, posi-
zionando il capoluogo della Lombardia
al quarto posto in Europa, con Londra,
Parigi e Berlino sul podio: una tendenza
destinata a proseguire nel 2016, stando
a “Why Invest in Milan?”, report di JLL
Italia, distribuito originariamente nel
contesto del MIPIM di Cannes: “un do-
cumento completo che vuoledimostrare
comeMilano sia oggi a tutti gli effetti uno
dei centri d’attrazione di investimenti a
livello europeo”; e che la posiziona “non
in Italia,ma inuncontestopiùampio, do-
ve la città rappresenta uno dei principali
poli finanziari, commerciali ed industriali
e che continua ad attrarre investimenti
e nuove attività di business. Nel 2015,
Milano presentava un Pil (sia pro capite
che in valore assoluto) tra le prime 5 città
europee ed un tasso di disoccupazio-
ne significativamente inferiore a quello
della media”. Nella precipua ottica del
mercato immobiliare, la ricerca individua
quindi “le principali direttrici che hanno
contribuito ad identificare Milano come
uno dei principali target di investimen-
to”; fornendo copiosi dati, in particolare
a proposito del predominante segmento
Office. Lamonografia “vuole porsi come
una vera e propria guida che permetta
agli investitori di capire a fondo il nostro
mercato e di muoversi in maniera sicura
tra le molteplici potenzialità di investi-
mento che la città di Milano può offrire”.
Pierre Marin, Ceo
di JLL Italia, ha così
chiosato i risultati dell’analisi: “Cosa ha
saputo attirare gli investitori nelmercato
milanese? La risposta non può essere
solo quella legata alle ragioni macroe-
conomiche ed alla crescente liquidità,
ma risiede anche nei trend positivi degli
indicatori immobiliari e nell’immagine
di efficienza e di modernità che la città
si è guadagnata anche con l’EXPO nel
2015. Oltre a ciò abbiamo assistito ad
un grande rinnovamento avvenuto gra-
zie ad alcuni tra i maggiori progetti di
sviluppo urbano in Europa che ne han-
no profondamente modificato il tessuto
immobiliare. Siamo convinti che il trend
positivo della città rimarrà tale ancora
a lungo.” Insomma:
“Tutt el mond a l’è
paes, a semmd’accòrd, maMilan, l’è on
gran Milan”
. E ci mancherebbe altro.
C’è tutto un mondo intorno
Siamo tuttavia convinti (e non certo da
oggi) che il circuito domestico presenti
un cospicuo ventaglio di opportunità,
che si collocano a diverse latitudini e
longitudini. La monomaniacale predi-
lezione della maggior parte dei player
cross border per la città della Madunina
(ed eventualmenteRoma, in subordine),
sembra riflettere una scarsa capacità
analitica e una men che modesta pro-
pensione alla sperimentazione di dif-
ferenti approcci operativi. Del resto, Il
luogocomunismo è l’ovvio dei popoli
(
repetita iuvant
). E l’
homo ovinus
se-
gue il gregge. Eppure, il Belpaese offre
multiformi occasioni. Intendiamoci: in
ogni situazione esistono pericoli cogniti
e incognite: cognite e non, secondo la
tassonomia rumsfeldiana. Né mancano
talora quei cattivi fatti che rovinano le
belle idee; ma non giustificano lo psit-
tacismo. Il Forum del Sud “Investire
nel territorio per rilanciare il Paese”,
tenutosi a Lecce e a Matera, rispetti-
vamente l’8 e il 9 aprile, organizzato
da Scenari Immobiliari con Cassa De-
positi e Prestiti “per mettere insieme
esperienze, testimonianze e proposte
per uno sviluppo armonico di questi
territori, promuovendo gli investimen-
ti immobiliari di qualità”, ha visto un
nutrito panel di esperti, operatori, im-
prenditori e politici confrontarsi sulle
relative prospettive, fornendo svariati
spunti di riflessione. Inmargine, rispetto
all’andamento del mercato, come ha
evidenziato il patron Mario Breglia, “I
dati mostrano una situazione favore-
vole per il Mezzogiorno, dove il 2016
ha confermato il trend positivo dello
scorso anno, sia per quanto riguarda le
compravendite che la domanda degli
investitori, sia privati che istituzionali.
La Puglia, secondo la nostra analisi, è
stata nel 2015 la prima meta per gli
acquirenti privati provenienti dall’este-
ro, superando anche Lazio e Sardegna:
hanno scelto questa regione 1.400 fa-
miglie, cioè il 22% su un totale di 6.300
investitori; di queste compravendite,
circa la metà ha riguardato il Salento.”
Per dire…
S
IN TERMINI D’INVESTMENT, L’ANNO SCORSO IL CAPOLUOGO
LOMBARDO HA RAGGIUNTO LA QUARTA PIAZZA IN AMBITO
CONTINENTALE, DOPO LONDRA, PARIGI E BERLINO, CON
CIRCA L’80% DEI FLUSSI DI PROVENIENZA EXTRAEUROPEA
Milan, l’è on gran Milan,
ma l’Italia è lunga assai,
seppur piuttosto stretta
Foto: Giulia Pillonca