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APRILE/MAGGIO 2016
IMPRESE
ral manager di Eattiamo – e il motore
è stato proprio questo: fare rientrare i
“cervelli” e lavorare nel nostro paese.
Ora siamo a New York per Food-X, il
più importante acceleratore di start up
del food, che ci permetterà di sviluppare
il nostro business negli Usa».
Un’offerta specializzata
Alcuni dei progetti più innovativi
si concentrano su un settore merce-
ologico in particolare, come quello
enologico
.
Dal lancio ad aprile 2014,
wineOwine
ha venduto oltre 50.000 bottiglie di vino
in tutta Italia, conta oltre 100 aziende
vinicole e 10.000 utenti registrati; con
un fatturato di 65.000 euro nel 2014, il
team è formato ora da 15 persone.
Il business si gioca sull’acquisto e la
rivendita di vini dei piccoli produttori
italiani, che spesso non hanno accesso
ai canali di distribuzione tradizionali.
Su
Fruttaweb
invece si trovano oltre
1.000 prodotti fra frutta e verdura, legu-
mi e cereali, tuberi e spezie. I fornitori
della start up bolognese, che ha già con-
segnato 80 mila prodotti in tutta Italia,
vanno dai mercati ortofrutticoli, anche
internazionali, ai piccoli produttori, e
di recente si sono aggiunti 300 prodotti
biologici dalla Sicilia. «
Ci definiamo
“l’Amazon della frutta” – sottolinea
MarcoBiasin, ceo e co-founder
di Frut-
taweb – e siamo riusciti a far partire il
progetto solo tramite “boot strapping”,
cioè con i nostri investimenti».
Inesplorato era anche il segmento delle
pappe per bambini alternative all’omo-
geneizzato industriale. Fino a quando
tre giovani mamme hanno presentato
Mamma M’Ama
, sviluppando la pro-
duzione e la vendita di pappe fresche,
biologiche e 100% Made in Italy. Per
ora i prodotti sono presenti nei Carre-
four nel nord Italia, nei super del sud
di Famila e di Doc, online su Cortilia.
it e nei negozi milanesi Bio c’ Bon.
Eros Durante e Federico De Cerchio,
founders di wineOwine
Il team
di Mamma M’Ama
Marco Biasin,
ceo e co-founder
di Fruttaweb
Università eccellenti, una lunga storia di venture capital e la presenza nel settore
da molto tempo. Questi sono, secondo
Alberto Onetti, presidente di Mind
the Bridge
, i tre fattori che rendono la Silicon Valley imbattibile nel campo
dell’imprenditorialità, soprattutto se paragonata al nostro paese. A cui se ne
potrebbe aggiungere un quarto. «Ci sono anche fattori “soft” – aggiunge –: in quella
regione non solo si trova una grandissima concentrazione di talenti, ma anche un
sistema culturale che enfatizza e supporta la sperimentazione, tollerando l’eventuale
fallimento. E questa mentalità porta a fare cose grandi».
Mind the Bridge, che mette in contatto i talenti italiani con le opportunità della Silicon
Valley, è responsabile dal 2013 di
Startup Europe Partnership
, la piattaforma che
aiuta le migliori start up a uscire dall’ecosistema locale e a diventare “scale up”, cioè
grandi imprese globali in grado di creare nuovi posti di lavoro.