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AGOSTO/SETTEMBRE 2017

lizza alle insegne che lo trattano come tale. Gli

addetti

multi-canale

sono un’opportunità di elevato interesse

per rafforzare la relazione e la fiducia dei clienti, con-

sentendo di fornire maggiori e migliori informazioni e

consigli e, soprattutto, proseguire le rela-

zioni anche a distanza, quando l’acquirente

non è in negozio. Centri commerciali tut-

ti uguali, assortimenti dei negozi simili...

la globalizzazione anche nel retail genera

reazioni di insofferenza. In opposizione a tutto ciò si

rivaluta l’importanza dei territori e delle comunità locali

(

hyperlocal

), con la valorizzazione dei prodotti e delle

economie del luogo. I clienti credono soprattutto ad altri

clienti: le recensioni (

valutazioni peer-to-peer

) diven-

tano spesso la prima fonte di informazione, orientando

fortemente le decisioni di scelta dei negozi e di acqui-

sto. Le evoluzioni della tecnologia stanno facilitando lo

sviluppo della

personalizzazione

da attività di nicchia

a opportunità per grandi numeri, gratificando e fideliz-

zando i clienti: questa opportunità di sta espandendo

grazie all’introduzione nei punti vendita di device per

il proximity marketing, che consentono di riconoscere

i clienti quando entrano e attivare opzioni di persona-

lizzazione. Le

community

sono forse l’espressione più

completa del mondo orizzontale ma, per essere davvero

propulsive per un retailer, devono essere alimentate da

appassionati e incentrate su interessi in comune, e il

retailer deve avere un ruolo di complice e facilitatore.

Strategie diverse, obiettivi comuni

Ad arricchire la presentazione della ricerca Horizontal

Retail 1 alcune testimonianze aziendali: tra queste quelle

di Bricocenter, Nova Coop e Leroy Merlin.

Bricocenter

ha deciso di caratterizzarsi come negozio di prossimità

che coinvolge i clienti e facilita relazioni positive, capaci

di creare continuità tra le interazioni in negozio e quelle

fuori dal punto vendita. L’azienda ha quindi ripensato

LA RICERCA

al ruolo dei propri addetti (chiamati non

a caso collaboratori), dotando ogni suo

addettomulti-canale

di uno smartpho-

ne aziendale. Ognuno ha il compito di

fornire il proprio numero ai

clienti, attraversoun adesivo

che viene applicato sul pro-

dotto acquistato. In questo

modo l’acquirente si sente

al centro, con la possibilità di creare

una relazione continuativa e di fiducia

con chi lo ha servito e può comunicare

attraverso più canali (voce e testo su

tutti): almomentoquellopreferito èWha-

tsApp, comodo per l’invio di immagini

dei prodotti, commenti e informazioni.

L’età media del clienti e dei soci di

Nova

Coop

è costantemente aumentata ne-

gli ultimi anni e l’azienda ha deciso di

investire per farsi conoscere

meglio e farsi apprezzare an-

che dai Millennial, in modo

coerente con i valori Coop

e con iniziative coinvolgenti

per il target. La cooperativa

ha quindi lanciato nel 2015 il

progetto Coop Academy, che

si èposto alcuni obiettivi inte-

grati: l’attivazione di forme di

progettazione partecipativa,

la facilitazione di attività che

possano sviluppare relazioni

progettuali tra i giovani, la

promozione di una cultura

di responsabilità culturale

e sociale, lo sviluppo di mi-

cro-imprenditoria giovanile.

In una parola,

co-progetta-

zione

. Più di 30 gli eventi e i progetti

realizzati, che hanno coinvolto 50 part-

ner, tra cui istituzioni e associazioni che

interagiscono sul territorio. L’obiettivo

strategico di

Leroy Merlin

è di favo-

rire una relazione con i visitatori per

diventare fornitore di soluzioni, più che

semplice negozio. Il cambiamento più

evidente del nuovo concept sono le aree

test, in cui i clienti possono provare gli

attrezzi e gran parte dell’assortimento

(

try before buy

); corner ampi, di faci-

le accesso e molto visibili, segnalati da

cartelli come “scegli e prova” o “prova

qui”. In sintesi, 4 le parole chiave per il

nuovo retail emerse dalla ricerca Hori-

zontal Retail 1: trasparenza, affidabilità,

disponibilità, condivisione.

S

A margine della presentazione della ricerca si è tenuto un interessante focus group

orientato sui Millennial che, com’è ovvio, rappresentano le scelte di vita e d’acquisto del

presente e del futuro. Sei le testimonianze Made in Italy che hanno indagato e approfondito

atteggiamenti e comportamenti di acquisto in diversi settori, da cui si è potuto dedurre che

i nativi digitali si affidano più ai giudizi degli amici che delle recensioni sui social e che, prima

della visita in negozio, l’abitudine è prendere dettagliate informazioni on-line per provare

e testare poi dal vivo i prodotti. Tra di loro nessuno ha app di retailer sullo smartphone

e i brand vengono seguiti più su Instagram che su Facebook. L’impressione, avallata sia

dalle risposte dei protagonisti sia da alcuni dati disponibili, è che i Millennial rappresentino

identità diverse, con desideri e stili di vita a volte contrapposti, con una propensione

alla scelta e all’acquisto a volte ragionata e a volte istintiva, quasi edonistica, ma con

un’attenzione all’ambiente come elemento comune e catalizzante. Di certo c’è che

nel nostro paese sono 11 milioni (il 2.6% di loro non è italiano), con una fascia di età che va

dai 18 ai 34 anni, originari soprattutto del nord (42%) e sud (39%) Italia.

I MILLENNIAL, COSÌ NUOVI, COSÌ DIVERSI

Leroy Merlin