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AGOSTO/SETTEMBRE 2017
Alla ricerca del cliente
(quasi) perduto
A
nno strano e particolare, quello passato,
per i centri commerciali e i suoi frequenta-
tori. Cambiano le abitudini, gli stili di vita
e le propensioni all’acquisto, ma ancora non si può
capire compiutamente (e quindi nemmeno prevederne
tendenze e futuro) quale possa essere lo scenario che
si delineerà. I numeri relativi ad aperture e chiusure
CENTRI COMMERCIALI
QUALCHE AVVISAGLIA DI DIFFICOLTÀ
SI ERA GIÀ VISTA, ORA È TUTTO PIÙ
CHIARO: I CENTRI COMMERCIALI SONO
A UN BIVIO, DOVUTO A CAMBIAMENTI
DI ABITUDINI, PROPENSIONE ALL’ACQUISTO,
CRISI ECONOMICA, BUROCRAZIA E NUOVI
STILI DI VITA E DI CONSUMO.
MA CAMBIARE SI PUÒ, E SI DEVE,
PER CRESCERE E PROSPERARE,
NEL NOME DELLA DIVERSIFICAZIONE
E DEL COINVOLGIMENTO DEL CLIENTE.
E C’È CHI L’HA FATTO
di Andrea Matteucci
(i dati del settore sono colpevolmente
antichi) sono contraddittori: di fronte
a nuovi centri commerciali sorti negli
ultimi due anni diversi annaspano con
fatica o hanno cessato la loro attività;
le ragioni del loro fallimento risiedono
essenzialmentenellanuova concorrenza,
più agguerrita e “appetitosa”, e in una
generale tendenza (non particolarmente
marcatama costante) alla disaffezione di
una parte della clientela, alla ricerca di
nuove location d’acquisto (meno quindi
di “massa”, nelle quali il consumatore si
possa sentire parte attiva e al centro
dell’attenzione), alla ricerca di
nuove esperienze di coinvol-
gimento e più attenta e sen-
sibile ad acquisti ragionati.
Cresce anche la tendenza
ad ampliare imetri quadri
di centri commerciali già
esistenti: solo le proprietà
economicamente impor-
tanti pensano a nuovi siti
per edificare da zero, per
96%
DELLE NUOVE COLLEZIONI
REALIZZATE
IN PLASTICA RICICLATA
NEI NEGOZI NAU!