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FEBBRAIO/MARZO 2016
NUOVI CONCEPT
tico adottato, il cliente può monitorare
lo stato della preparazione dell’ordine
e del viaggio del prodotto step by step
sia sul sito, sia in negozio osservando
i monitor.
Quanto incide l’e-commerce sul fat-
turato di Domino’s?
Per quanto riguarda Domino’s Pizza
Italia, il 30% del fatturato deriva dalle
vendite attraverso i canali digital, mentre
negli Stati Uniti la percentuale sale al 50%
(dato fine 2014). Un risultato possibile
anche grazie all’introduzione delle app
per le ordinazioni per iPhone e Android
che anche noi lanceremo per il mercato
italiano nei prossimi mesi.
Negli Stati Uniti Domino’s Pizza ha
promosso diverse innovative piatta-
forme per gli ordini, come il sistema
FORD sync, la Samsung Smart TV,
Twitter e i messaggi di testo con le
emoticon della pizza. Pensate di se-
guirne l’esempio?
Sicuramente sì. Per Domino’s è fon-
damentale mettere a disposizione del
consumatore modalità di inserimento
dell’ordine sempre nuove, veloci, facili
e divertenti. Quindi anche per l’Italia
verranno studiate soluzioni simili per
raggiungere l’obiettivo.
Quali sono le vostre strategie di co-
municazione?
Innanzitutto puntiamo sulle promozio-
ni. Lavoriamo sia in modo tradizionale
con volantini cartacei che vengono di-
stribuiti nelle caselle della posta della
zona di competenza del punto vendita,
consegnati insieme all’ordine e posti a
disposizione della clientela nel negozio
anche in formato digitale, a rotazione sui
mega schermi, sia sfruttando i canali digi-
tal. Mi riferisco alla newsletter, semplice
ed efficace e al profilo Facebook. Non
è tutto: organizziamo di tanto in tanto
pure degustazioni gratuite in negozio
o davanti alle scuole e feste aperte per
gli abitanti del quartiere nel segno della
musica e delle nostre pizze.
Quanto conta per voi il social media
marketing?
Parecchio, perché il nostro mezzo di
comunicazione privilegiato è il web.
Così, oltre al sito aggiornato con pun-
tualità, attualmente abbiamo un profilo
Facebook e Instagram, ma pensiamo già
all’apertura di un canale Twitter. E se
in questa fase gestiamo internamente
il social media marketing, per il futuro
valuteremo se avvalerci di un partner
esterno.
E veniamo al personale: come lo se-
lezionate e formate?
Formiamo il personale internamente at-
traverso una trainer italiana che conosce
bene il modello Domino’s e, quindi, non
ci interessa una pregressa esperienza nel
settore. Nel negoziodi Bisceglie lavorano
– su turni – 23 risorse, di cui cinque con
contratto full time. La maggior parte del
business, infatti, si sviluppa il venerdì,
il sabato e la domenica sera tra le 19,30
e le 21,30. In questi momenti, per sod-
disfare con puntualità tutte le richieste
e consegnare la pizza entro mezz’ora,
attiviamo contemporaneamente tra i 12
e i 13 ragazzi in motorino. Per gestire il
secondo negozio abbiamo assunto altri
dieci dipendenti, coadiuvati da alcune
risorse spostate dalla pizzeria di Bisce-
glie. Il che significa, per i giovani, la pos-
sibilità di crescere professionalmente.
Infine, uno sguardo al futuro. Dove
aprirete i prossimi Domino’s Pizza?
Siamo in fase di accordo: prevediamo
a Milano altre quattro aperture entro i
prossimi sei mesi, due in centro e due
in periferia. Dopo aver stabilizzato be-
ne l’offerta, nel 2017 ci espanderemo
nell’hinterland milanese e nelle princi-
pali città di provincia del Nord Italia
anche con la formula del franchising.
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