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AGOSTO/SETTEMBRE 2016
Quali sono i settori che fanno regi-
strare la crescita maggiore?
Un forte sprint, in questi ultimi mesi,
lo si registra essenzialmente per bevan-
de piatte, spumanti, piatti pronti, pasta
fresca, snack salati e gelati. Parliamo
ancora di piccoli volumi, ma di grandi
ritmi di crescita.
Edal latodell’offerta, come si presenta
oggi il mercato?
Frammentato, articolato e complesso,
in quanto convivono specialisti, grandi
aziende che hanno deciso di sviluppare
linee dedicate al bio e marca del distri-
butore.
Quest’ultima, infatti, sta cavalcando be-
ne le esigenze di un consumatore che fa
trading up e non cerca più solo conve-
nienza, ma anche valore. Con risultati di
tutto rispetto visto che oggi, nel segmen-
to del biologico, il marchio d’insegna ha
raggiunto una quota del 41,3%.
MERCATO
DIMENSIONI E TREND DEL MERCATO
Vendite
in Valore
Var. % Vendite
in Valore su Anno
Precedente
Totale Alimentare
Confezionato Biologico
1.138.046.128
22,3
Bevande
40.931.551
26,4
Freddo
15.818.598
11,0
Fresco
272.640.872
16,7
Drogheria Alimentare
679.793.288
24,8
Ortofrutta
128.861.826
22,2
Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq). – AT maggio 2016.
MERCATO
ALLOCAZIONE NEI CANALI E NELLE AREE
Vendite
in Valore
Sales Location
in Valore
Totale Italia Iper+super+LSP *
1.138.046.128
100,0
Ipermercati
194.035.438
17,0
Supermercati
786.643.892
69,1
LSP
157.366.830
13,8
Nord-ovest Iper+super+LSP *
406.030.608
35,7
Nord-est Iper+super+LSP *
330.045.978
29,0
Centro + Sardegna Iper+super+LSP *
289.184.250
25,4
Sud Iper+super+LSP *
112.785.373
9,9
*(da 100 a 399 mq). – AT maggio 2016.
MERCATO
RANKING
DEI PRODUTTORI
A VALORE
Mercato
I primi tre
produttori
coprono
a valore
il 13,6%
del mercato.
Rigoni
PL: 41,3%
Alce Nero
Riso Scotti
Totale Italia Iper+super+LSP
(da 100 a 399 mq).
AT maggio 2016.
Ma oltre ai produttori, la frammentazione di cui parlavo
riguarda anche l’offerta, che spesso spazia da prodotti
del territorio (preferibilmente a chilometro 0) e arriva
a prodotti a vocazione nazionale.
Questo accade oggi. Ma in futuro?
Ritengo che occorra operare una riflessione. E chiedersi
se valga veramente la pena di aggiungere referenze a
scaffale e se questo incremento costante della numerica
risponda realmente alle esigenze della domanda. O se
al contrario, non rischi di essere pletorico e senza alcun
valore incrementale.
Minando, addirittura, l’efficienza del punto vendita.
Ma ladistribuzione èpronta a farequesta riflessione?
Non tutta e non sempre. Oggi infatti prevale ancora
l’euforia nata dal fatto che qualunque referenza bio
proposta a scaffale trova una risposta positiva da parte
dello shopper. E questi successi, non fanno avvertire i
rischi insiti in questo affollamento del layout. Perché,
non dimentichiamolo, da offerta ampia e profonda
ad assortimento affollato e inefficiente il passo non
è molto lungo
S