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AGOSTO/SETTEMBRE 2016

infrastrutture per poter favorire lo sviluppo dell’e-

conomia, prima agricola e poi industriale. Oggi si

vuole impedire a Paesi come l’Indonesia o la Male-

sia di proseguire sulla stessa

strada di industrializzazio-

ne che anni fa ha permesso

all’Europa di migliorare le

condizioni di vita della po-

polazione. Eppure di econo-

mia legata all’olio di palma

vivono milioni di persone in

quei Paesi. L’importante è che

questo processo avvenga in maniera responsabile e

sotto il controllo delle Autorità. I più importanti e

responsabili utilizzatori alimentari stanno già dando

il loro contributo come riconosciuto da vari movi-

menti ambientalisti e si prevede che entro il 2020

tutto il Palma utilizzato in Italia sia Sostenibile.

S

La nostra idea è quella di creare una forte

sinergia tra istanze salutistiche e istanze

socioeconomiche come la valorizzazione

dei localismi e degli accordi di filiera.

Estendere la ricettazione a base di oli

alternativi al palma è stato un grosso

investimento?

Inevitabilmente. Innanzituttoperchépar-

liamo di grassi più cari. Non per nulla l’e-

conomicità del palma, è stata propriouna

dellecauseprincipali della suadiffusione.

E poi si è reso necessario intervenire ra-

dicalmente sulle linee produttive. Fortu-

natamente il know how acquisito negli

anni, ha reso meno oneroso il passaggio.

Qual è la risposta dei consumatori ai

vostri prodotti?

Preferisco che a parlare siano diretta-

mente i numeri.

Nel primo semestre del 2016, a fronte

di un calo nelle vendite dei biscotti da

colazione (-2,4 var.% p.c. 2015), Di Leo

continua la sua crescita incrementando

di +0,4% rispetto al 2015 la propria quota

di mercato a valore.

Analizzando le nostre quote di mercato

oggi siamo l’ottava marca di biscotti a

livello nazionale, quarta in Area Nielsen

4, seconda (dopo il gruppo Barilla) in

Puglia e Basilicata e prima (in queste re-

gioni) nel segmento salutistico-integrale.

Evidentemente si tratta di riscontri po-

sitivi.

S

2020

SI PREVEDE CHE ENTRO

QUESTA DATA

TUTTO IL PALMA

UTILIZZATO IN ITALIA

SIA SOSTENIBILE