Table of Contents Table of Contents
Previous Page  34 / 66 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 34 / 66 Next Page
Page Background

Chi si ferma è perduto

34

AGOSTO/SETTEMBRE 2016

TENDENZE

N

otavamo nel nostro prece-

dente contributo (si veda in-

Store, maggio/giugno 2016,

pag. 38) che “ogni centro commerciale

è una realtà a se stante e necessita di

un approccio che sia in linea con gli

elementi costitutivi della sua specifica

identità di marca” (Mauro Rossetti, “L’i-

dentità deve ritornare al centro di tutte

le strategie di marketing”, giugno 2011);

evidenziando come “la costruzione di

una brand identity distintiva attraverso

un approccio integrato è da tempo al

cuore della strategia dei player più con-

sapevoli. E la valorizzazione della brand

equitycostituisce l’obiettivoprincipe”. Al

riguardo, un’organica programmazione

di eventi coerenti con la premessa suc-

citata rappresenta un tassello fondamen-

tale allo scopo di offrire agli utenti una

shoppingexperience forteememorabile,

che valorizzi il

genius loci

e incorpori un

vantaggiocompetitivo, nel peculiarecon-

testo del territorio e della/e comunità di

riferimento. Sappiamoche “neimomenti

di crisi il processo di selezione naturale

si velocizza e soltanto i brand più reattivi

sono ingradodi sopravvivere: (…) quelli

contraddistinti da una visione lucida e da

contenuti solidi, sostenuti da letture cor-

retteedaazioni conseguenti. Attenzione:

non è questione di potenza di fuoco in

termini di risorsedisponibili,madi come

vengono utilizzate. Una fattiva sinergia

traproprietà, societàdi gestione, agenzia

e fornitori di servizi è alla base di ogni

processovirtuoso: tutti gli attori coinvolti

devono infatti concorrere al raggiungi-

mento di obiettivi che siano condivisi e

misurabili, nel rispettodei rispettivi ruoli

ma inunaprospettivaolistica, razionaliz-

zando i processi equindimassimizzando

i risultati. Gli approcci stereotipati e la

parcellizzazionedelle funzioni lasciano il

tempo che trovano” (intervista a Mauro

Rossetti, RE-Retail 104, gennaio/febbraio

2013, pag. 63). Nella fattispecie, la con-

versione dei partecipanti in acquirenti

e poi in appassionati ambasciatori della

marcadeveessere il fulcrodi qualsivoglia

attività dedicata; evitando per contro le

facili lusinghedi iniziativeestemporanee

e fini a se stesse, con una valenza mera-

mente circostanziale: ovvero ininfluenti

relativamentealla stimolazionedei fattori

relazionali decisivi per l’accrescimento e

per il consolidamentodellabrandequity.

Bisogna quindi sviluppare “eventi ori-

ginali e su misura, che diventeranno gli

elementi catalizzatori per lacrescitaunica

ed esclusiva di quella marca” (Rossetti,

ibidem

).

Afortiori

nell’otticacomplessiva

di quel che il nostro partner Matteo Pia-

no, Ceo di Narroway, definisce Thematic

Leisure Retail: “Con il TLR non intendia-

mo offrire momenti di intrattenimento

collaterali all’esperienzad’acquisto, bensì

convertire lo shopping nella sua interez-

za in un momento di svago

tout court

:

non come realtà parallela, quindi, ma

simbiotica; cioè, parte integrante di un

solo ecosistema economico, in cui ogni

stakeholder trae effettivi vantaggi. Con-

cretamente,ilTLRproponeunasoluzione

ove la sfera del retail e quella socio-cul-

turale concorrono a formare un’offerta

integrataedesaustiva”(sivedaloSpeciale

inStoreRe “Stringiamci a coorte”,maggio

2016, pag. 15).

S

DARE SPAZIO AD ATTIVITÀ CARATTERIZZANTI, DOTATE DI UNA

VALENZA AGGREGATIVA E SOCIALE ESPRESSIONE DEL DNA

DI CIASCUN CENTRO, CREA VALORE AGGIUNTO PER TUTTI GLI

STAKEHOLDER E MASSIMIZZA IL LIVELLO DI PERFORMANCE

Come costruire una brand

identity distintiva con un

palinsesto di eventi unici

Silvia Sovrani, Marketing Assistant Network Propaganda

Wellness Week Campania Marcianise