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POLITICHE AZIENDALI

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AGOSTO/SETTEMBRE 2016

SULL’ONDA DI UNA POLEMICA ORMAI ANNOSA, LE AZIENDE

ACCELERANO SU NUOVE RICETTAZIONI. QUESTIONE

SQUISITAMENTE IDEOLOGICA O ANCHE IL MARKETING CI HA

MESSO LO ZAMPINO?

di Carmela Ignaccolo

100

LE REFERENZE A

MARCHIO COOP DI CUI

GIÀ A MAGGIO 2016

ERA STATA CAMBIATA

LA RICETTA

zare almeglio leproprie risorse naturali è

un conto, speculare su uno sfruttamento

selvaggio di suolo, nel nome di un’alta

resa agricola è discorso ben diverso. E

purtroppo la linea di confine tra i due

atteggiamenti non è sempremolto netta.

Si tratta, si sa, di temi oggi arci dibattu-

ti, capaci di innescare una resipiscenza

collettiva, anche se (qualcuno insinua)

un po’ tardiva…

La svolta

Ad ogni modo qualcosa è successo e

sono sempre più numerose, negli ultimi

mesi, le aziende (tanto di produzione,

quantodi distribuzione) chehanno scelto

di cambiare ricettazione, sostituendo il

famigeratoolio tropicale.

Coop

inmateria

èunaveterana: loscorsomaggioavevagià

cambiato la ricettazione di 100 referenze,

da maggio a settembre ha completato

la riformulazione per altri 110 prodotti.

“E nei casi in cui la sostituzione non è

stata possibile, si è preferito togliere il

prodotto dallo scaffale”– spiega il

presidente

Marco Pedroni

, che

poi aggiunge: “Noi di Coop non

intendiamo demonizzare questo

ingrediente, ma è buona prassi non

consumarne in quantità eccessiva. E

questa è la miglior risposta che vo-

gliamo dare all’OMS e all’EFSA”. Se la

Olio di palma,

cambio di rotta

G

aleotta fu l’indicazione in etichetta. Sono

in tanti a pensarla così.

Infatti, prima che la legge rendesse obbli-

gatoria la massima trasparenza sulla tipologia di grassi

usati nelle preparazioni alimentari, la campagna sull’o-

lio di palma non aveva ancora veramente raggiunto il

suo clou.

Approvata la legge (dicembre 2014), invece, la sua pre-

senza (decisamente costante) era lì ineludibile: nero su

bianco. Pronta a dare la stura a campagne, inchie-

ste e accuse da una parte; smentite, crociate e

proclami dall’altra.

E i termini dell’accalorata disputa tra

detrattori e sostenitori sono or-

mai noti a tutti: sul banco de-

gli imputati tanto gli aspetti

nutrizionali (troppi grassi

saturi) quanto quelli am-

bientali (colture intensive e

sfruttamento indiscriminato

del suolo). Permettere alle

economie emergenti di utiliz-