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POLITICHE AZIENDALI

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AGOSTO/SETTEMBRE 2016

Colussi

Abbiamo deciso di rinnovare la nostra offerta di pro-

dotto per avvicinarci sempre di più alle esigenze dei

nostri consumatori – ci racconta

Massimo Crippa,

direttore commerciale Colussi Group

– scegliendo

un percorso focalizzato sulla modernità, sul gusto e

sugli aspetti nutrizionali senza tralasciare, ovviamente,

i valori che contraddistinguono da sempre il marchio.

Per questo abbiamo deciso di intervenire anche sulle

ricettazioni e sugli ingredienti garantendo, con un

anno di anticipo, i parametri nutrizionali stabiliti dal

Ministero della Salute in accordo con le Associazioni

di Categoria nella pubblicazione “obiettivi condivisi

per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali

dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla

popolazione infantile”.

La nuova offerta propone biscotti, merende, fette bi-

scottate e crackers, realizzati con ingredienti e materie

prime selezionati. Siamo infatti intervenuti trasversal-

mente su tutti i prodotti eliminando l’olio di palma e

sostituendolo con l’olio di girasole, con il vantaggio di

una riduzione dei grassi saturi rispetto alla media dei

prodotti più venduti della categoria a partire dal 30% su

tutto il portafoglio prodotti. L’olio di girasole, inoltre, ha

dimostrato di essere il più performante da un punto di

vista organolettico, non alterando il gusto dei prodotti.

Inoltre nelle nuovissime linee di frollini e merende

utilizziamo farine poco raffinate, cioè farine ricavate

da una minor raffinazione del grano che permette

di utilizzare la parte esterna del chicco conservan-

done alcune parti preziose. Le farine utilizzate sono

quelle di tipo 2, più ricche di parti cruscali rispetto

alle farine 0 e 00, e integrale ricca di parti cruscali

e quindi di fibre.

Questo vuol dire che non lo è? Oppure ci sono altre

ragioni per questa mancata specifica?

Tutte le etichette dei prodotti alimentari vengono realizza-

te secondo norme nazionali ed europee ben precise e, al

momento, non c’è nessuna legge che imponga

ai produttori di inserire questa informazione.

Anzi, eliminate le informazioni che obbligato-

riamente devono essere presenti, la decisione

finale sull’inserimento di questa specifica è

affidata alle scelte delle singole aziende.

Tuttavia, se per il palma si dovesse inserire un

simbolo per identificarne la produzione sosteni-

bile, nulla vieterebbe di procedere nella stessa

direzione anche per le altre materie prime, ri-

schiando però di creare molta confusione nel consumatore

che, accanto alla lista degli ingredienti e alle informazioni

nutrizionali, si ritroverebbe con un prodotto la cui confe-

zione sarebbe ricca di simboli e loghi.

Per sapere se un prodotto è realizzato con palma certificato

si può sempre controllare sui siti delle singole aziende o

sul sito di RSPO per verificare direttamente chi lo utilizza.

Nel corso di EPOC (ottobre 2015), organiz-

zato da EPOA è stata fatta un’affermazione

che personalmente non condivido, perché

ritengo che metta surrettiziamente fuori

fuoco la questione. Il concetto espresso era:

“Dal momento che si pretende la certifica-

zione sull’olio di palma la stessa pretesa si

dovrebbe avanzare su quello d’oliva”.

Come dicevo mi sembra un’affermazione

fuori luogo: perché gli ulivi sono alberi

autoctoni nel nostro paese e non vi sono coltivazioni

intensive che abbiano richiesto disboscamenti selvaggi.

In pratica parliamo di realtà diverse che non mi sembra

onesto confrontare in questi termini.

È stato complesso cambiare la ricet-

tazione dei prodotti?

Si è trattato di un lavoro lungo e im-

pegnativo sotto diversi punti di vista.

Abbiamo fatto degli importanti inve-

stimenti industriali come ad esempio

un nuovo sistema di stoccaggio, di do-

saggio e di alimentazione automatica

agli impianti produttivi dei grassi, un

nuovo layout degli impianti produttivi,

una nuova progettazione della program-

mazione della produzione, una nuova

tecnologia produttiva per alcuni pro-

dotti, la gestione dei vecchi incarti e la

gestione degli stock produttivi.

E sul versante “comunicativo”?

La presentazione del nuovo mondo Co-

lussi ha previsto anche un importan-

te piano di comunicazione del nostro

brand.

Colussi, infatti, è tornata in televisione

con una nuova campagna pubblicita-

ria – on air per 9 settimane, da aprile

a giugno – e in particolare con due

spot televisivi dedicati all’inimitabile “Il

GranTurchese” e ai nuovi frollini Colus-

si: SignorCiok, Scintille, Foglie Magiche

e Re di Cuori. È previsto un ritorno on

air subito dopo l’estate per altre 9 set-

timane da fine agosto ad ottobre con i

due spot pianificati nel primo semestre

a cui si aggiungerà la comunicazione

sui nuovi cornetti.

PER SAPERE

SE UN PRODOTTO

È REALIZZATO

CON PALMA

CERTIFICATO SI PUÒ

CONTROLLARE SUL SITO

DI RSPO

Massimo Crippa,

direttore commerciale

di Colussi Group

SIAMO

INTERVENUTI SU

TUTTI I PRODOTTI

ELIMINANDO

L’OLIO DI PALMA

E SOSTITUENDOLO

CON L’OLIO

DI GIRASOLE